Aree di Intervento2022-05-23T10:32:14+00:00

Se si è depressi, si vive nel passato. Se siete ansiosi, si vive nel futuro. Se si è in pace, si vive nel presente.

(Lato Tzu)

Gestione conflitti interni/esterni

Spesso ci muoviamo nelle nostre giornate, nelle nostre relazioni e nella nostra vita, accompagnati da una infiltrante sensazione di fondo di insoddisfazione e rabbia; anche se non sappiamo a cosa sia legata, essa infetta le nostre esperienze non permettendoci di sentirci pienamente soddisfatti.

Il senso di impotenza, la rabbia e la depressione non sono altro che espressione di moti interni legati a scene e momenti irrisolti che minano la naturale tensione all’autorealizzazione e alla felicità di ognuno di noi. La possibilità di lavorare per liberare questi incastri interni, che sono tipici e peculiari di tutti noi, permette di usare nuove energie e vedere nuove possibilità.

Gestione Ansia, Depressione, Stress

Imparare a gestire gli stati d’ansia, depressione e stress sembra essere una imperante necessità dei nostri giorni; questi stati d’animo vengono spesso etichettati come infausti e assolutamente da debellare dalla nostra esperienza, mentre dietro ad essi spesso si celano solitudini, dolori, paure che sono inaccettabili ai nostri occhi.

Le espressioni di questi stati d’animo disturbano ma a volte sono le uniche possibilità che il nostro organismo trova per farci sentire quelle emozioni che troppo poco trovano spazio all’interno della società e che noi stessi cerchiamo di non sentire, di celare, perché non siamo in grado di integrarle in maniera proficua nella nostra vita e nella nostra esperienza del mondo e delle relazioni.

Lavorare per una integrazione e una espressione di tutti gli stati d’animo possibili è l’obiettivo primario di una psicoterapia; imparare ad accrescere le proprie capacità di sentire, saper riconoscere ed esprimere sono acquisizioni di cruciale importanza per aumentare la propria qualità di vita.

Sostegno alla genitorialità

Imparare a comunicare in maniera efficace con i propri figli sia in età scolare che in fase adolescenziale è molto importante: sviluppare una comunicazione pulita, scevra di giochi relazionali come i sensi di colpa o i doverismi è fondamentale per ristabilire la serenità della relazione con i propri cari e con se stessi.

Promozione della qualità della vita

Sempre più spesso oggi si sente parlare di qualità della vita, senza sapere con esattezza di cosa si tratti. Esistono numerosi strumenti per effettuarne una valutazione ma sicuramente il più sensibile e preciso è la risposta fornita a domande come: sei felice?, ti senti soddisfatto?

La possibilità che si può intravedere nell’intraprendere un percorso psicologico non è solo quello di rispondere affermativamente a queste due domande ma è anche la prospettiva di lavorare sulle risorse personali per sviluppare consapevolezza e opportunità di scelta maggiori. Vedere l’obiettivo di stare meglio come un percorso che ci permetta di acquisire nuovi strumenti con cui stare al mondo è sicuramente il punto di vista migliore da cui partire per intraprendere questa avventura.

Sostegno in occasione di malattie

La malattia è un momento cruciale di svolta dell’esistenza; difficoltà, dolore, impotenza, rabbia sono solo alcune delle emozioni che si stagliano all’orizzonte del malato. Lavorare con esse perché diventino fonte di possibilità ed energia oltre la malattia, oltre il dolore e la rabbia, si può rivelare decisivo per la propria serenità e stato psicofisico, ricordandosi che prima di tutto si è individui e non organi malati.

Imparare a comunicare

“Gli uomini viaggiano per meravigliarsi dell’altezza delle montagne, delle enormi onde del mare dei lunghi corsi dei fiumi, dell’immersa superficie dell’oceano del movimento circolare delle stelle, e passano vicino a loro stessi senza meravigliarsi”. Sant’Agostino

La comunicazione è sempre stata intesa come mezzo per inviare informazioni da una fonte trasmittente a una ricevente e quindi ne è stato più comunemente valutato il livello funzionale; questo concetto non considera a sufficienza un altro aspetto fondamentale della comunicazione e cioè la connessione con l’altro, l’aspetto relazionale che si gioca con, e nella, comunicazione.

Scambio e contatto, che avvengono primariamente attraverso la comunicazione, sono ineludibili nell’esperienza umana pena l’isolamento, la solitudine e conseguente sofferenza. Appare quindi fondamentale imparare a comunicare in maniera efficace per muoversi nelle relazioni e nella vita quotidiana in maniera più soddisfacente.

Comunicare non significa semplicemente informare ma anche, e soprattutto, “entrare in relazione” con soggetti esterni a noi. Il filosofo russo Gurdjieff sosteneva che “noi diventiamo le parole che ascoltiamo“. Le cose stanno proprio così: le parole che ascoltiamo o che pronunciamo lasciano una traccia in noi; quelle sbagliate, in particolare, ci condizionano seminando scorie, generando atteggiamenti distorti e “storpiature” che ci complicano l’esistenza e ci intossicano la mente. È indispensabile acquisire consapevolezza di come parliamo, degli stati emozionali, nostri e di coloro con cui stiamo interagendo.

La consapevolezza è alla base dell’empatia (capacità di entrare in sintonia emotiva con l’altro): quanto più aperti siamo verso le nostre emozioni, tanto più abili saremo anche nel leggere i sentimenti altrui. Questa capacità ci consente di sapere come si sente l’altro con cui ci relazioniamo e quindi ci indirizza e ci aiuta a muoverci nelle relazioni (sia in quelle sentimentali, con i figli o con gli amici, sia in campo lavorativo), così come una bussola ci indica dove è il nord.

Goleman, autore di importanti libri sull’intelligenza emotiva, sostiene che nelle interazioni lo stato d’animo viene trasferito da un individuo all’altro; gli individui “incapaci” di ricevere e trasmettere emozioni spesso hanno relazioni più problematiche dal momento che gli interlocutori, non riuscendo a leggere le emozioni soggiacenti la comunicazione, tendono a non fidarsi e ad evitare le interazioni con loro (Goleman, 1999). Le persone che sono capaci di entrare in sintonia con gli stati d’animo altrui o riescono facilmente a trascinare gli altri nella scia dei propri, invece, godono di relazioni interpersonali più armoniose e soddisfacenti.

Il parto con ipnosi

Ci si può preparare al parto con l’ipnosi, in quanto il dolore è sia una percezione sia un’elaborazione della percezione; noi possiamo, quindi, cambiare il modo di vivere il dolore. La madre vivrà l’evento in modo rilassato, il bimbo sarà più tranquillo e presenterà un migliore ritmo sonno-veglia.

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