Smettere di fumare con l’ipnosi2018-12-11T11:25:04+00:00

Smettere di fumare con l’ipnosi

La dipendenza dal fumo

Chi vuole smettere di fumare vuole liberarsi dalla dipendenza dal fumo. Ma cosa si intende esattamente per dipendenza?

Ormai è risaputo che la dipendenza fisica, che fa del fumo una vera e propria tossicodipendenza, è un fattore considerato blando e trascurabile rispetto alle motivazioni che spingono a mantenere e sostenere un’attività così disgustosa e nociva.

Ma allora perché si fuma?

C’è chi dice: “devo essere sincero, mi piace fumare”, oppure chi fuma seppur con disgusto; chi utilizza il fumo come una valvola di sfogo per la tensione o chi si gode la vista dal terrazzo della propria casa fumando; chi riempie il tempo in cui si annoia e chi trova nel fumo la compagnia che gli manca. Si potrebbe continuare ancora, ma quello che risulta chiaro dalla somma di tutti i racconti è che la dipendenza dalla nicotina si adatta alla perfezione ad ogni persona, ad ogni stile di vita e ad ogni tipologia umana.

Ognuno attribuisce al fumo la funzione catartica di cui ha bisogno: l’ansioso si calma, lo stanco si attiva, l’insonne si addormenta, il timido si rassicura e così via. Ci potremmo a questo punto chiedere: ma è il fumo a svolgere tutte queste funzioni o siamo noi a rivestire la sigaretta di tali capacità?

Chi fuma conosce la risposta. Come molte volte accade, però, la consapevolezza non porta automaticamente al cambiamento.

Ciò che risulta, dunque, è che ci stiamo confrontando con una dipendenza psicologica.

Il principale meccanismo che ci rende schiavi è la ripetizione, la ritualità del movimento e del momento: uno stesso semplice gesto ripetuto costantemente ogni giorno in corrispondenza di momenti importanti della giornata, orari, luoghi o più semplicemente determinati stati d’animo (tensione, relax, noia, solitudine, ecc.). Il fumatore ripete questo per 7 giorni alla settimana, 30 giorni al mese, 365 giorni all’anno, per molti anni.

Come è possibile interrompere questa ripetizione senza sentire il bisogno della sigaretta?

Differenza tra bisogno reale e bisogno indotto

Per uscire dalla dipendenza psicologica dobbiamo innanzitutto fare la differenza fra i bisogni reali e quelli indotti.

Un bisogno reale può essere avvertito più o meno intensamente, ma sostanzialmente non può essere soppresso. Se ho sete il mio corpo mi richiede di bere; se è un po’ che non mangio mi viene fame; se è tanto che non dormo mi si chiudono gli occhi. Sono bisogni che accomunano tutti gli esseri viventi: non si può smettere di bere, mangiare o dormire senza morire.

Per la nicotina (come per tutte le sostanze che danno dipendenza) accade qualcosa che sembra simile; ma diversamente dai bisogni “reali”, essa non è essenziale alla nostra esistenza: è quello che si definisce un bisogno indotto.

Il bisogno di fumare, infatti, sembra scomparire temporaneamente in alcune circostanze (quando si assorbiti in un impegno lavorativo, mentre si fa sport, etc): questo induce a pensare che abbia una spiccata componente mentale e, in determinate circostanze, possa addirittura scomparire senza sforzo di volontà, senza crisi di astinenza e senza nervosismo. Come se il desiderio di fumare non sia correlato tanto alla concentrazione di nicotina nel sangue, quanto alle condizioni nelle quali questo si presenta.

Come si fa, allora, a smettere di fumare?

Ripristinare le naturali reazioni al fumo con l’ipnosi

L’ipnosi può essere d’aiuto nell’interrompere questo circolo vizioso attraverso la riscoperta di un aspetto che il fumatore perde nel corso del tempo: la sgradevolezza del fumo.

Quando si è non fumatori, ma anche in occasione del primo approccio alla sigaretta, si avverte uno spontaneo fastidio all’odore e al sapore del fumo, tanto che al primo tiro nessun fumatore può negare di aver provato disgusto, capogiri e voglia di vomitare! Questa non è altro che una reazione genuina e spontanea del nostro corpo che si rifiuta di ingerire veleno.

Appena si fuma la bocca scotta, la lingua si brucia e la sua punta formicola (proprio come quando si addormenta una parte del corpo) ma noi non ce ne accorgiamo più; queste sensazioni di pericolo dovrebbero arrivare al cervello che, allarmato, dovrebbe porvi rimedio facendoci cessare l’attività nociva. Proprio come quando entriamo in cucina dove abbiamo dimenticato l’arrosto in forno e iniziamo a tossire perché i nostri polmoni si rifiutano di respirare il fumo… quello della sigaretta non è molto diverso!

E allora dove finisce, una volta diventati fumatori, questa istintiva capacità di proteggersi da ciò che è dannoso?

Il fenomeno, tipico di tutte le dipendenze, per il quale questo istinto di sopravvivenza viene soppresso è quello dell’assuefazione; è come se la percezione delle componenti nocive del fumo si attenuasse e il nostro corpo, per permetterci di fumare, imparasse ad anestetizzare e ad omettere le informazioni che vengono sollecitate dal fumo; si potrebbe dire che la nostra mente attua una serie di dissociazioni percettive in cui le informazioni della tossicità che il fumo naturalmente produce non sono processate normalmente dal cervello.

Tutto questo avviene perché sono così forti le proiezioni e i racconti e le fantasie che associamo e sono state associate al fumare (pensiamo ai film, alla costruzione dei personaggi cool, alle pubblicità) che la nostra mente costruisce un intricato e sofisticato insieme di tecniche per continuare a fumare e raccontarsi di esserne felici.

Anche se ci sono persone che avvertono più di altre l’astinenza dalla nicotina, questa non gioca il ruolo più importante: si stima che duri al massimo una settimana. La dipendenza è una questione mentale.

Effetti collaterali temuti

Spesso l’idea di smettere di fumare ci induce a pensare che accadranno cose nefaste, che il nostro stato d’animo ne sarà colpito e la nostra vita risentirà del cambiamento. In particolar modo ci si aspetta:

  • Generalizzata irritabilità;
  • Non riuscire ad “attivarsi” come prima in situazioni tipo il risveglio o il lavoro;
  • Aumento di peso;
  • Non avere più la scusa per fare pause sul posto di lavoro.
  • Il reale e unico effetto di ciascuna di queste paure è tenere mentalmente e fisicamente legati alla sigaretta: non sono altro che suggestioni apprese dall’esterno.

Pensaci un attimo: un non-fumatore, secondo la tua esperienza, è un obeso arrabbiato e pigro stacanovista?

Cosa posso fare per aiutarti

Scopo dell’ipnosi come tecnica anti-fumo è quindi scollegare la sigaretta dalle situazioni quotidiane, per poi fornire nuovi apprendimenti alternativi e più salutari. Una volta che la separazione è avvenuta la persona può vivere la quotidianità senza sentire il bisogno della sigaretta.

Io non credo ai miracoli, quindi non dirò che l’ipnosi fa smettere di fumare. La volontà della persona è essenziale e irrinunciabile; la volontà deve essere forte. Smettere di fumare è una scelta individuale che ognuno deve assumersi consapevolmente.

L’ipnosi è uno strumento utile nel processo sotto vari aspetti:
  1. Aiuta a ripristinare lo stato fisiologico normale;
  2. Permette di ri-associare le sensazioni ormai disconnesse tra corpo e cervello;
  3. Costruisce un assetto che faccia tornare non-fumatori e che aiuti nelle svariate situazioni da gestire senza sigaretta;
  4. Aiuta a scollegare tutte quelle associazioni che costruite nel tempo: stress-sigaretta, ansia-sigaretta, noia-sigaretta, etc.;
  5. Offre strumenti di aiuto durante il percorso.
Non esiste per me un protocollo fisso: ogni persona è diversa dall’altra. Orientativamente:
  • Il percorso dura dalle 3 alle 5 sedute;
  • Analizzeremo prima di tutto i vari tentativi fatti in precedenza e valuteremo la consistenza delle attuali motivazioni a smettere;
  • Cercheremo di individuare le associazioni mentali inconsce semplici e complesse;
  • Fornirò delle suggestioni ipnotiche individualmente calibrate (cioè tagliate sulla persona);
  • Lavoreremo sul rompere quelle associazioni che legano al fumo;
  • Contemporaneamente svolgeremo un lavoro “razionale” sulle convinzioni che costruite intorno al fumo.

I benefici dello smettere di fumare

  • Dopo 20 minuti

La pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tornano nella norma

  • Dopo 24 ore

I polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo

  • Dopo 2 giorni

L’organismo si è liberato dalla nicotina e ricomincia a recuperare gusto e olfatto

  • Dopo 3 giorni

Si comincia a respirare meglio e si recupera energia

  • Dopo 2-12 settimane

La circolazione del sangue migliora

  • Dopo 3-9 mesi

Il miglioramento nella respirazione si fa più marcato; tosse e sibili si riducono
Dopo 1 anno

Il rischio cardiovascolare si è dimezzato rispetto a quello di chi continua a fumare

  • Dopo 10 anni

Il rischio di tumore del polmone in molti casi è tornato pari a quello di chi non ha mai fumato o comunque è dimezzato (dipende da molti fattori, tra cui il numero di sigarette fumate e gli anni in cui si è fumato
Dopo benefici economici se fumava 20 sigarette al giorno in un anno avrà guadagnato qualcosa come 1500 euro.

Fonte: AIRC

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